domenica 10 agosto 2008

piccola tesina sulla musica per gianca

- Definite la Musica come strumento utile a curare le malattie in generale, valutando le varie forme con cui si può presentare ad ogni livello percettivo.

La musica può essere considerata un linguaggio universale, che non necessità di alcuna traduzione, presente in tutte le culture. A mio modesto parere il vagito di un neonato alla sua nascita lo si potrebbe interpretare come un primordiale suono musicale.
Fin da piccolissimi, durante la nostra vita fetale percepiamo le vibrazioni di una melodia che filtra attraverso il liquido amniotico e ci trasmette attraverso l’apparato scheletrico al nostro cervello. In qualche modo il codice genetico ha già al suo interno le informazioni che sono in grado di creare un insieme di strutture cerebrali capaci di decodificare un linguaggio, per l’appunto la musica.
Questo spunto di riflessione è partito da un articolo di Andrea Sermonti che scrive su “ Il Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri” e che da appassionato musicomane e musicista ( anche se scarso) non potevo fare a meno di notare e di offrirlo a voi accordiani.
In questo articolo si parla del rapporto che c’è tra le neuroscienze e la musica.
Parte dell’idea consapevole e ormai superata che le attività creative nascono dall’emisfero destro del cervello, mentre i ragionamenti matematici partano dall’emisfero sinistro. Tutte le convinzioni di un tempo sono completamente da rivedere, grazie ai nuovi metodi di studio dinamici dell’attività cerebrale, in cui la musica svolge in questi studi la parte del substrato ideale per realizzarli.
L’ascolto di un brano attiva le aree uditive della corteccia, ma non soltanto, vengono attivate anche altre parti del nostro cervello ben più estese, come ad esempio l’area visiva. Il messaggio sonoro codificato in armonie musicali è capace di stimolare connessioni neuronali estremamente complesse. Mentre l’emisfero destro, il così detto “emisfero creativo” coglie il timbro della musica e della melodia, il sinistro analizza il ritmo e l’altezza dei suoni, coinvolgendo aree deputate a funzioni diverse, come l’area di Broca (area del linguaggio), che sembra essere capace di riconoscere anche la sintassi musicale. Tutto questo sta ad indicare che la musica ed il linguaggio a livello cerebrale non hanno dei percorsi così distanti tra loro, e tutto questo rafforza l’idea che attraverso la musica si possono aiutare e stimolare le funzioni del linguaggio. ( Ad esempio nei bambini dislessici ).
La musica, come dice l’articolo, e riporto le testuali parole: “…è un linguaggio universale che trascende il significato delle parole, il cervello, oltre ad essere l’organo che inventa e produce la musica, controlla i complessi fenomeni biologici del corpo e la sua struttura così come l’attività elettrica dei neuroni possono essere ispiratori di nuovi schemi compositivi.
La creatività musicale non si ferma al talento, è anche ricerca, e come tale non da voce soltanto agli stati d’animo o pulsazioni emozionali, ma in quanto espressione di elaborata costruzione linguistica, può trarre informazioni strutturali da sequenze, processi logici, regole desunte dal gioco, dalla matematica, dalla natura.”.
Quello che componiamo in un determinato momento della nostra vita, è quindi espressione di ciò che siamo, di ciò che la nostra esperienza riesce a tradurre in suono. Tanto più conosciamo il linguaggio che andiamo a parlare, in questo caso la musica, tanto più raffinata ed espressiva potrebbe essere la nostra musica.
Che strumento meraviglioso è il nostro cervello, un ammasso di cellule e fibre nervose ripiegate più volte su se stesse e racchiuso in una scatola, abbiamo circa 100 miliardi di cellule nervose e 100 mila miliardi di connessioni sinaptiche.
Pensate è da questa struttura così complessa e meravigliosa che è nata e continua a nascere meravigliosa musica.
E’ per questo che non possiamo farne a meno, la musica, spiritualmente e strutturalmene è parte di noi stessi.

Questo articolo è stato scritto ascoltando: The Dark Side Of The Moon ( Pink Floyd); B.B.King, The best Of B.B. King Pornograffiti ( Extreme); Fabrizio De Andrè – 1979 – Arrangiamenti PFM vol 1.

Mi viene in mente che la prima melodia ansiolitica sia proprio la ninna nanna cantata ai propri neonati, cullandoli per aiutarli a trovare l’ispirazione del sonno, della tranquillità e sopratutto di un dialogo intimo e non verbale con la madre, calda e rassicurante.
Mio padre, che non c’è più usava fischiettare ad ogni suo ritorno dal lavoro e questo suo gesto sonoro simbolico risiede nei miei ricordi musicali, nella mia anima, nel mio cuore e per me questa è musica.

Riprendendo il discorso della musica legata alla cura delle malattie, la capacità della musica a guarire l’anima è riconosciuta in tutte le culture e il suo uso terapeutico si perde nella notte dei tempi. Si racconta, infatti, che Davide curasse la depressione di Re Saul con il suono della sua arpa e antichi papiri Egizi risalenti al 1500 a.C. descrivono appunto l’effetto benefico della musica sul corpo umano. In molti popoli primitivi sciamani e stregoni curano le malattie con suoni e canti.
Esistono molti casi documentati di persone in stato di coma prolungato (mesi o anni...) essersi risvegliati grazie all’uso della musica fatta loro ascoltare per periodi prolungati.

A mia memoria, si potrebbe collegare la musica, in un caso legato alla sonata K448 per due pianoforti di Mozart, che è stata utilizzata per valutarne l’effetto in alcuni pazienti che soffrivano di epilessia. Con il risultato di migliorare le prestazioni intellettuali dei soggetti e evitare l’insorgere delle crisi. La notizia è apparsa nel 2001 sulla prestigiosa rivista Journal of the Royal Society of Medicine Inglese.
E’ stato stabilito che la musica vivace come Mozart, Vivaldi, la Polka, la Salsa e il Reggae sono più indicate per alleviare la depressione e la tristezza.
Per concludere la ricerca moderna ha confermato i benefici psicoterapeutici della musica. Anche in esperimenti con gli animali esposti alla musica in confronto ad altri ad una terapia del comportamento standard, si sono ottenuti risultati migliori negli animali del primo gruppo.Il che è confermato indirettamente dal fatto che oggi in molti ospedali e istituzioni la musica è utilizzata per alleviare i disturbi dell’umore, dolore, tensioni e allentare il senso di isolamento.

• Descrivi un evento particolare in cui la musica ti abbia colpito in particolar modo.

Nella mia vita esiste un album magico dal titolo “The Koln concert” di Keith Jarrett suonato nel 1975, in cui per alcuni motivi il pianoforte con cui doveva esibirsi era scordato, ma lui non si fece prendere dal panico, anzi, incominciò a suonare nota dopo nota sulla tastiera del pianoforte che sembrava sfidarlo e improvvisando riusci’ a regalare al pubblico un concerto indimenticabile. Improvvisare, ecco mi soffermo su questa parola che racchiude il vero significato della musica a mio personale parere. La vera musica, nasce dal cuore e dall’anima e quindi non ha dei precisi canoni, nasce…e basta. ogni artista nella sua musica, cerca di trasmettere delle emozioni alle persone che l’ascolteranno…ed ogni persona a suo modo le elabora e le vive in modo univoco…e personale, tornando indietro nel tempo, quando era un bambino e ritorniamo al vagito del neonato alla sua nascita, forse la vera musica ha inizio in quel preciso istante per poi accompagnarci per tutto il resto della nostra esistenza terrena. Mi vengono in mente artisti come Giovanni Allevi che grazie al suo pianoforte dispensa di ricche emozioni il suo pubblico…musica che nasce dalla sua anima di getto…che dire poi del magnifico album “ Alone” di Cecilia Chailly che ha voluto dedicare al padre scomparso nel 2002, è riuscita assemblando le voci sue da bambina insieme ai suoi cari, e grazie al suono di vari strumenti a regalarci momenti profondi di mistica dolcezza e spiritualità nata da un grande amore paterno…la musica, ecco cosa rappresenta per me, attimi di emozioni, che abbiamo l’opportunità di fare nostri, solo se siamo allineati con essa…dobbiamo aprire i nostri cuori per sentire le mille note magiche che ogni giorno ci circondano. Aretha Franklin con il suo brano “ I say little a prayer” inneggia all’amore con parole bellissime che con la musica ci fanno sognare ad occhi aperti…concludo con Louis Armstrong e l’indimenticabile sua canzone” What a wonderful world”…magia allo stato puro, per palati buoni di musica vera…



Cosa rappresenta per te la Musica nella tua giornata, esprimi il tuo parere.
La musica, è la mia compagna di viaggio sia nelle ore diurne ( tragitto per il lavoro ) e pure nelle ore notturne, mi addormento ascoltando i brani dal mio inseparabile I.Pod.
E’ varia la musica che ascolto, dipende dal mio stato umorale, però ogni brano riesce a regalarmi emozioni uniche che mi proiettano come in una vita parallela dove io in prima persona sono partecipe di uno splendido spettacolo musicale legato a ricordi visivi di momenti belli vissuti…la musica per me rimane una compagna fedele, che non ti tradirà mai, ed è fonte inesauribile di gioia illimitata…
Metaforicamente parlando, la musica la si potrebbe paragonare al Popolo Migratore ( un bellissimo film documentario dedicato agli uccelli che migrano in terre lontane ), nel senso che la musica nel suo complesso migra nel nostro pianeta terrestre grazie ai canali televisivi e alle parabole satellitari, raggiungendo ogni persona che grazie all’uso di lettori mp3, si porta la musica in giro per allietare le proprie ore. La musica è il fischiettio dell’uccellino dalle piume azzurre ( legato al bel film K-Pax ), è il suono dei gabbiani in volo felici, è il primo vagito del neonato, è la ninna nanna della mamma per i propri figli e se ci pensiamo bene, quando una persona è sul punto di passare ad altra vita, spesso l’ultima parola che pronuncia, è proprio mamma, la persona che gli ha regalato il suo primo vagito facendolo nascere…e come un magico ciclo vitale, la musica nasce con noi, per condurci mano nella mano nel nostro percorso su questo pianeta terrestre…ma in definitiva, la musica siamo proprio noi…con i nostri sogni e la nostra voglia di vivere al massimo il tempo che qualcuno ci ha voluto donare, e il tempo, si sa, non va assolutamente sprecato…musica permettendo…
Sono giunto al termine della mia piccola tesina dedicata alla musica e in suo omaggio, ho trovato qualche frase di persona celebre e la voglio dedicare a tutti gli amanti della musica e della vita.



“ Suonate con tutta la vostra anima e non come un uccello ben addestrato”
C.Ph E. Bach
“ Qualunque sia l’intensità del suono col quale voi eseguite un passo, forte o fortissimo, piano o pianissimo, tenete conto degli accenti metrici, ritmici, patetici e fateli risaltare.
Non bisogna sotto pretesto di colorire, livellare e distruggere queste bellezze dell’espressione”
M. Lussy
“ Nel vero artista la sete di conoscere e di apprendere non cessa che con la vita. E uno dei mezzi più efficaci per ampliare la cerchia delle proprie cognizioni è quello di studiare i sommi compositori e di comprendere i grandi interpreti “
Noi dobbiamo riconoscere due categorie di artisti, cioè quelli che producono e quelli che interpretano, e conviene che non passa fra essi che questa differenza materiale”
F. Liszt
“ Dodici note in ogni ottava e la varietà del ritmo mi offrono delle opportunità che tutto il genio umano non esaurirà mai “
I. Stravinskij
“ Ascoltare la musica di Mozart significa sentire che è stata compiuta una buona azione. E’ difficile dire con precisione dove sia questa buona influenza, ma indubbiamente essa è benefica, quanto più vivo e meglio la conosco, tanto più amo la musica “
P.I.Chaikovskij
“ La musica è la voce di ogni dolore, di ogni gioia. Non ha bisogno di traduzione “
H. Exley
“ Musica, il più grande bene che i mortali conoscano. E tutto ciò che dal paradiso noi abbiamo quaggiù “
J.Addison