venerdì 4 aprile 2008

"Frank Gehry creatore di sogni"


Esistono diversi punti in comune tra architettura e cinema, come ha messo in rilievo l'estetica del post-moderno. Sarà forse per questo se Sydney Pollack, il grande cineasta americano che rifondò i generi negli anni 70, ha realizzato un film così in sintonia col talento dell'architetto d'origine canadese Frank Gehry pur non (lo ha dichiarato lui stesso) capendo niente di architettura né avendo mai fatto un documentario.

Gehry ha sovvertito tutte le regole classiche di costruzione, disegnato spazi prima impensati, vinto la forza di gravità: ha costruito musei, ospedali, banche, edifici pubblici di ogni genere, tra cui il Museo Guggenheim di Bilbao o il Concert Hall Disney di Los Angeles; case private, come la villa di Dennis Hopper a Venice Beach.

L'interesse maggiore di Frank Gehry creatore di sogni risiede nell'essere tutt'altro che un documentario biografico sulla vita e le opere di un artista di genio. Niente di didattico: Pollack, che dell'architetto è amico personale, lo ha concepito come una serie di sketch (il titolo originale è proprio "Sketches of Frank Gehry"), di conversazioni a due senza traccia né ordine preciso, ma tali da farci entrare in confidenza col personaggio e con la sua libertà d'espressione. Lo sentiamo parlare di opere concrete e di progetti irrealizzati, lo vediamo manipolare modellini e aggirarsi all'interno di alcune delle sue opere. Condividendo con Pollack il piacere di scoprirne l'imprevedibile itinerario creativo. (r. n.)

fonte
http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/recensioni/frank-gehry/frank-gehry/frank-gehry.html

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