domenica 20 gennaio 2008

Wendy Carlos Switched on Bach 1968


Recensione di: Eneathedevil, (Monday, November 20, 2006) | Voto: * * * * *
Storia essenziale della musica elettronica

L'elettronica è un oggetto strano. Lo esaminano e vivisezionano i novecentisti del Groupe de Recherche tra un oscillatore e un pendolo, tra un theremin e un té con Cale, attraverso l'edizione di una serie di lavori intenti a seguire la scia della musica concreta della Gesang der Junglinge. La Messe di Henry ha appena aperto i battenti nell'Europa dei caffè letterari, e se da un lato sembra che il sound elettronico si sia già spostato verso peculiarità più moderne e accessibili, dall'altro è fatto ormai accetto che l'elettronica sia ancora avulsa dal contesto popolare. Alla vigilia della nuova rivoluzione musicale gli eccentrici Beach Boys propongono nel divertente Good Vibrations il sapore stricninico del theremin, ma i juke-box californiani sono tutti intenti a diffondere più l'anima rock che lo spirito elettrodinamico dell'ensemble: il 45 giri è un successo mondiale, ma non riesce nel ruolo di promotore del suono elettronico.
Eppure sarebbe stato proprio l'odiosamato occidente a comandare l'avvento della nuova veste popolare della musica elettronica. Nel fermento di una New York divisa tra vecchie e nuove tendenze, Walter Carlos si ritrova tra le mani i sintetizzatori di Robert Moog e decide, per pura fatalità, di farne sinfonia. E' il momento in cui il genio trascende l'arte, e proprio nell'arte trova una risposta ai propri quesiti: come rendere l'elettronica dei synth un oggetto fruibile? Recuperando la lectio dei numi tutelari, s'intende: in men che non si dica Johann Sebastian Bach viene modellato attraverso le note magmatiche del sintetizzatore. L'intuizione di Carlos prende forma in quello che risulta essere il primo documento ufficiale della musica elettronica popolare: Switched-on Bach, raccolta di excerpta del maestro di Eisenach ove classica ed elettronica si fondono in un esperimento di mirabile impatto. E' il 1968, anno insospettabile, quando Switched-on raggiunge un incredibile successo internazionale: il mondo riconosce Bach nell'elettronica, e, fattore ancor più determinante, conosce l'elettronica attraverso Johann. Un binomio improbabile quello che accomuna classica ed elettronica, ma inaspettatamente efficace. La scelta di Walter Carlos è lungimirante: nell'epesegetico volumetto bachiano trovano posto i classici del clavicembalista tedesco, in un repertorio che spazia dall'Invenzione a Due Voci all'Aria, dal Preludio alla Fuga. Così, con leggiadra maestria trovano una dimensione elettronica il celebre adagio del Concerto Brandeburghese n. 3 in Sol minore, la frenetica Invenzione a Due Voci in Fa maggiore, la lieve Aria sulla Quarta Corda. L'effetto ottenuto è seducente: il tesoro musicale di Johann Sebastian appare in una nuova veste volutamente stigmatizzata, plasmabile e popolare. E' forse l'inclita Cantata n. 147, Herz und Mund und Tat und Leben a consegnare nelle mani di Walter Carlos il più nitido ed inaspettato dei successi: la versione elettronica sarà in grado di soppiantare quella originale, attribuendo alla produzione musicale di Bach un'affascinante dimensione moderna e, perché no, profetica. Il successo del lavoro, arricchito da altri Preludi e Invenzioni è immediato, ben più netto di quello che sarebbe stato l'effettivo studio peculiare delle risorse del sintetizzatore, il Well-tempered synthesizer a contenuto sinfonico plasmato da Walter nel 1969, prima delle nuove versioni dei Concerti Brandeburghesi e la seconda agognata raccolta Switched-On Bach 2.
Switched-On Bach è il primo esempio di elettronica pura dall'impatto popolare, l'epigone di tutti quei lavori interamente o parzialmente elettronici che si baseranno su una cifra musicale immediata per far presa sull'uditorio. Nella sua caratteristica più peculiare, però, il lavoro trova il suo limite: il riferimento a Bach sottointende l'assenza di un'identità propria dell'elettronica. Con Switched-On la musica elettronica si limita alla forma, non si estende alla materia: il contenuto è quello della musica classica settecentesca, e non è un caso che il pubblico di Carlos abbia ben accolto i bis su Bach, trascurando i successivi lavori più sperimentali dell'americano.
Saranno necessari altri anni per scoprire la prima vera identità a sé stante della musica elettronica, ma in circostanze meno note e in altri lidi. . .
P. S. = In questa recensione compare più volte il nome di Walter Carlos, differente dall'effettivo nome riportato sulla maggior parte delle riedizioni moderne di Switched-On Bach: il nome Wendy Carlos, in testa a questo capitolo, fa riferimento all'appellativo ottenuto dall'ermafrodite americano per il riconoscimento del suo stato di appartenenza al genere femminile avvenuto nel 1972.

da fonte:
http://www.debaser.it/recensionidb/ID_14428/Wendy_Carlos_SwitchedOn_Bach.htm

alla ricerca della perfezione sto scalando la vetta della nostra vita musicale e vi segnalo questo album particolare e magico...

ciao da gianca e alla prossima!

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