giovedì 27 dicembre 2007

due donne e un uomo a New York...

Mi ero alzato come sempre verso le tre di mattino e oramai non avevo più sonno. Fuori nevicava bene e, velocemente vestitomi, mi ritrovai fuori dal mio portone…dalla fretta mi ero dimenticato la luce accesa della mia camera, ma non avevo voglia di ritornare per spegnerla e quindi mi avviai sconsolato per i marciapiedi di New York con la testa ovattata da mille pensieri indefiniti…
Camminando piano per non scivolare ero arrivato ad un incrocio dove si poteva scorgere un semaforo dalle luci ad intermittenza. Accanto a quest’incrocio desolato c’era una caffetteria nei pressi di Washington Square e m’infilai dentro per scaldare le mie carni infreddolite dalla bassa temperatura. Entrando vidi subito alcuni clienti seduti ai tavolini a consumare ed altri uomini al banco curvi a sgolarsi rum e vodka e a parlare di niente…
Alla mia sinistra, sedute ad un tavolo, due donne stavano consumando dei dolci appena sfornati e ridevano tra loro. Come attratto da una calamita, m’avvicinai a loro e chiesi se potevo sedermi e fare loro compagnia, magari offrendo del caffè fumante.
Sorridendo al mio sguardo, la più anziana mi fece cenno di si e ordinammo due caffè macchiati al latte caldo e uno per me lungo. Una delle due donne era su d’età, anche se i suoi tratti ricordavano una giovinezza appena sfiorita, mentre la seconda era più giovane e mi colpirono subito i suoi occhi d’un colore indefinito, che andava dal celste al verde…come un dejà vu, parlammo per ore ed ore e fummo accompagnati anche da brani musicali scelti da me e dalla giovane donna dal juke-box del locale.
Furono con noi Norah Jones con il suo “Come away with me”, Joaquin Rodrigo e “Il concerto di Aranjuez”, poi a seguire Armstrong e “What a Wonderful World” ed infine Frank Sinatra con “Sunrise in the morning” e “Don’t ever go away”. Tra musica, sguardi e parole mi trovai coinvolto in conversazioni belle che in un baleno ci portarono alle prime luci del giorno.
Pagammo il nostro conto e ci ritrovammo sul marciapiede bianco di fiocchi di neve. Allora come d’incanto mi trovai a braccetto queste due donne sconosciute fino a poche ore prima, ma che in questo momento mi pareva di conoscere da un’eternità…una alla mia sinistra e l’altra alla mia destra, ed era come se questo fosse già accaduto…tanto tempo prima.
Mi voltai e potei scorgere sulla strada le nostre impronte sulla neve fresca ed allora capii che tutto ciò che mi stava capitando non era frutto delle mie fantasie notturne, ma era tutto reale e, felice, continuai a camminare, camminare, camminare, camminare, con loro due…
Non chiedetemi in quale direzione, so solo che camminammo per molte altre ore e non me ne importava nulla, quello che era certo, è che l’inizio del nuovo Anno che arrivava, nasceva sotto buoni auspici e sarebbe stato fantastico…e ridendo tra me e me proseguii il cammino a braccetto delle mie due donne che, guardandomi negli occhi, si misero a sorridere…

Scritto nel dicembre 2005

Giancarlo Trabatti

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