mercoledì 26 dicembre 2007

Mi chiamavano Cibalgina!....

Eccomi qui, cari lettori e lettrici del mio primo racconto ad episodi della mia vita…

Mi chiamo Giancarlo e sono felicemente sposato, da ben quasi 25 anni e oltre alla mia dolce metà ho anche due figli, uno di 21 anni e l’altro di 18 anni e ci aggiungo anche una cagnolina meticcia di nome Chicca…come vedete siamo proprio una bella famigliola e distribuita in 56 mq, siamo dei maghi a vivere in questo spazio. Spero che non escano quelli della protezione animali, altrimenti mi portano via la Chicca, perché ha poco spazio!!!
Ora, voi vi chiederete perché ho dato questo titolo al mio primo episodio di scrittore emergente…
Allora occorre tornare indietro negli anni, come se aveste la macchina del tempo e ci fermiamo agli anni 80, o giù di li’…
…i miei amici mi chiamavano Cibalgina, perché quando frequentavo le discoteche del pavese, avevo sempre con me una confezione di Cibalgina ( metodo magico e diabolico per cuccare le ragazze…ora vi spiego, abbiate solo un pochino di pazienza )…

Dovete sapere, che negli anni ottanta, la discoteca era un luogo quasi mistico e sacro ( tipo i templi di Buddha in India ), dove come un grande oceano pieno di pesci, vi si poteva trovare al posto dei pesci, le ragazze o donzelle, fate un po voi…
Io andavo sempre in coppia con un mio amico, di nome Claudio, detto però Ciccio da noi amici ( non chiedetemi il motivo, anche perché era magro, è cosi’ e basta.)
A dire il vero, senza volerci vantare eravamo una coppia ben assortita ( tipo Thelma e Louise ), insomma due bei ragazzi, entrambi mori, lui aveva i capelli ricci, tipo Branduardi, ma meno vistosi ed io pure, meno pronunciati, ma belli da vedersi ( i capelli intendo )…di carnagione scura entrambi e con un certo fascino e magnetismo…due armi importanti da giocarsi con il sesso opposto…
Beh, quando entravamo in discoteca, per noi iniziava la grande pesca della trota ( dove per la trota, s’intende le ragazze), ahimè, però qui arrivava il difficile, perché le ragazze giravano in coppia, ma distribuita in maniera diversa dalla nostra.
Una ragazza era veramente carina e sensuale, ma l’altra era decisamente bruttina ( per non dire di peggio, obesa e per rimanere stile pescheria, la si poteva definire una cozza a tutti gli effetti)
Come gli squali famelici, tipo documentari dei canali satellitari “ National Geograpich “ che iniziano la danza nautica alla ricerca della loro preda, anche noi, uomini duri e machi iniziavamo la nostra di caccia…
Immaginatevi una sala gremita da ambo i sessi che ballano saltellando a ritmo di dance music, sotto luci ed effetti psichedelici e poi, come per magia, al ritmo di un lento, la sala che si svuota rapidamente, tranne che lasciare spazio ad alcune coppie, già definite in partenza…era in quel preciso istante che iniziava la grande caccia e noi eravamo pronti a giocarcela con le nostre frecce nell’arco…come una partita a scacchi, noi pedoni, cercavamo di dare lo scacco matto alla regina, in questo caso!!!
Mi ricordo ancora, come se fosse in questo preciso istante ( la memoria è sempre stata il mio forte!!!), che una sera, io incrociai la coppia di ragazze pesci ( intendo dire l’orata e la cozza …).ed iniziò da parte mia e di Ciccio il nostro puntamento ( tipo laser ) sulle nostre prede, a
dire il vero solo su una nostra preda, per l’appunto l’orata…allo sfortunato dei due sarebbe rimasta la cozza,ma questi erano i patti…
E’ sottointeso che entrambi puntavamo al pesce fresco, non certo a quello andato a male, che puzzava, scusate il termine…e scartammo da ogni nostro pensiero più remoto e recondito l’effetto cozza ( che poi, se non è fresca ti portano pure al pronto soccorso e come finale di serata, non è certo il massimo della vita.)
Una volta incontrate le due fanciulle, avevamo il 50% io e Ciccio per disputarci e aggiudicarci l’ambita preda ( l’orata ).
Chiaramente era poi l’orata che decideva il suo principe azzurro, ( perché ricordatevi uomini, che anche se fingono di essere state scelte da noi machi, sono loro a scegliere noi, fidatevi, è cosi’, è che io però fingo di fargli credere che sono io a scegliere loro…diabolico sono, vero??? ).
Quella sera, la mia orata decise che ero io il suo principe azzurro ed al mio amico Ciccio non gli rimase che portarsi via la sua cozza, che gli rimase pure sullo stomaco…poi dovettero fargli la lavanda gastrica al pronto soccorso di Pavia, essendo la discoteca nel Pavese ).
Per prima cosa, mi ricordo benissimo, come se fosse in questo preciso istante, che ballai un super lento con la mia preda ( o forse a pensarci bene, ero io la preda sua…decidete voi..lettori e lettrici ).
Credetemi, ballare un lento ai quei tempi, era come essere in Paradiso, o se preferite come avere un orgasmo controllato…per evidenti ragioni …, si, perché talmente si era vicini, si creava l’effetto contatto zone erogene d’entrambi per capirci, ma questo avveniva con grande classe, guardandoci negli occhi, ed immaginado chissà che cosa…( tipo il film “ Il tempo delle mele “ )
Io avevo un mio trucco personale ed era quello di pensare alla trasmissione sportiva di Biscardi
( quello del processo del Lunedì per gli amanti del calcio ), mi aiutava a diminuire i miei ormoni che altrimenti avrebbero prodotto l’effetto cascata del Niagara!!! Con imbarazzo generale mio, evidentemente nei confronti della mia partner…capito mi avete???...
I lenti erano di solito due, al massimo tre quando si era fortunati e condividere quei minuti interminabili con la ragazza del momento era una cosa bellissima, quasi magica, almeno per il sottoscritto lo era…visto che romanticone che ero?...
Come due sottilette che stanno per fondersi in una padella, anche noi sulla sala da ballo ci sentivamo fonderci ed era intrigante…poi se eri fortunato, tipo quello che vince la Lotteria Nazionale prendendo solo un biglietto, riuscivi già al primo lento, massimo al secondo a baciarla…,
altrimenti dovevi lottare come un pugile sul ring per stendere il tuo avversario ( l’orata ) in altri round..
Terminati i lenti, chiaramente mano nella mano, la ragazza veniva invitata a bere qualcosa ( piccolo investimento di money, ma ne valeva la pena ), meglio se seduta accanto a te su di un soffice divano, alla peggio in piedi davanti al banco consumazioni.
E qui, ragazzi entro in gioco io, l’uomo Cibalgina, per l’appunto!...mi rammento che quando si era giunti al momento di consumare una bibita, l’orata usciva con la fatidica affermazione…senti, mi devi proprio scusare, ma proprio ora mi è venuta una forte emicrania, sai, mi dispiace tanto…ma devo andare a casa…ma io, diabolicamente, me ne uscivo alla grande dicendo, non ti preoccupare, mia cara, oggi è il tuo giorno fortunato, perché ho guarda a caso una confezione di Cibalgina e te n’offro volentieri una…
A questo punto, la donzella, non aveva via d’uscita, non aveva scampo, era praticamente nell’angolo del ring, nella rete mia di pescatore notturno e cosa da non trascurare era ko!!!
Vi lascio immaginare a voi lettori e lettrici, la fine della mia caccia, l’orata prendeva la mia Cibalgina ( anche se non aveva alcun mal di testa ) e ringraziandomi, si sedeva accanto a me su di un soffice divanetto…lascio a voi immaginare l’epilogo…
Ragazzi, avevo steso il mio avversario, o se preferite mi ero aggiudicato ai punti l’incontro ed ora mi stavo godendo il mio ambito premio, sapendo benissimo però che era stata lei a fare in modo che tutto ciò accadesse e credetemi alla fine era proprio la sua decisione che mi rallegrava di più, non certo il resto…
E’ altresi’ vero, però, che io da eterno sognatore quale sono, amo pensare che tutto ciò sia accaduto per vari motivi, vedi il mio fascino, la mia simapatia e la mia dolcezza e grazie perché no anche alla mia Cibalgina!!!

P.S.uno
Per la cronaca ora negli anni 2000 D.C. in discoteca non esiste più il lento e sono le ragazze che decidono quando e come farsi i ragazzi…sigh, si è perso tutto il romanticismo che esiteva negli anni ottanta, sarò un romantico, però non farei mai il cambio con la gioventù d’oggi ( anche se poi ho due figli già grandi ) e mi rimangono i miei dolci ricordi di quando giravo per le discoteche e venivo paragonato al Jhon Travolta del Pavese…ah..che ricordi ragazzi!!!...

P.S.due
Si vede che era segnato nel mio destino ( vedi il titolo del mio brano…mi chiamavano Cibalgina…), che alla fine avrei trovato lavoro proprio in una farmacia, dove ogni giorno mi passano davanti tantissime medicine e talune volte anche la mitica CIBALGINA!!! )…ma questa sarà un’altra storia, dovrete solo avere un pochino di pazienza, miei cari lettori e lettrici….

P.S.tre
seguendo il consiglio di mio cugino massimo, che per me è come un fratello!!...ho inserito nel mio blog questo piccolo racconto, che vuole essere un modo spiritoso di prenderci in giro, usando della fantasia e piccole verità...per farci sorridere in questa valle di lacrime!!...
...vi prometto che presto troverete altri brani per sane e grasse risate!!...e se per caso leggendo il mio racconto, vi è venuto il mal di testa,beh...potrete sempre prendere una Cibalgina,offerta dal sottoscritto...ahahahahahah....

ciao gianca

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