sabato 15 marzo 2008

Gli animali hanno il senso del tempo



LONDRA, Gran Bretagna -- Al calare della notte la ghiandaia, un uccello irrequieto lungo una trentina di centimetri, prima di addormentarsi si prepara la colazione. Una capacità di prevedere i propri bisogni nel tempo futuro che fino ad oggi si pensava una prerogativa dell’uomo. La scoperta è stata realizzata da Nicola Clayton, Direttrice degli Studies in Natural Sciences dell’Università di Cambridge (Gran Bretagna) che ha realizzato lunghi esperimenti i cui risultati sono stati riportati sulla rivista Nature.
Ciò che le ha permesso di giungere a tale conclusione è l’esperimento eseguito con esemplari che venivano posti in gabbie diverse comunicanti tra loro solo in alcune ore della giornata. Durante i primi giorni delle prove le ghiandaie venivano introdotte al mattino in un settore della gabbia senza alcuna nocciolina e così rimanevano senza la colazione da loro tanto desiderata.
Ci è voluto poco tempo alla ghiandaia pensare che sarebbe stata buona cosa rifornire di noccioline il settore della gabbia nel quale si sarebbe trovata al mattino successivo, prendendole dalle altre aree cui le era permesso di entrare durante la giornata. Ciò prova che le ghiandaie sono in grado di prendersi cura del proprio futuro.
Ma l’esperimento non si è fermato qui. Clayton ha voluto anche capire se le ghiandaie sono in grado di ricordare le esperienze temporali trascorse. La ricercatrice è partita dal fatto che tali uccelli nascondono frequentemente due tipi di cibo: le larve e le arachidi. Delle prime fanno banchetto non al di là di poche ore dal momento in cui sono sepolte, delle seconde, invece, si nutrono anche dopo giorni dal loro insabbiamento.
Ebbene dopo aver lasciato che un certo numero di ghiandaie nascondessero un po’ di larve e un po’ di arachidi le ha rinchiuse in una gabbia, rilasciandone alcune dopo poche ore, altre dopo alcuni giorni. Le prime si sono avventate sulle larve, mentre le seconde sulle arachidi.
“Ciò significa - ha spiegato la ricercatrice - che tali uccelli hanno la “memoria-episodica”, che secondo gli psicologi è la memoria che permette di ricordare come, quando e dove sono accadute nel tempo certe esperienze personali”. La scoperta che tali uccelli possiedono la capacità di pensare al futuro e di ricordare il passato fa ipotizzare che essi hanno il senso del tempo che trascorre.
Sulle orme di tale scoperta altri ricercatori sostengono anche i colibrì sembrano ricordarsi non solo dove, ma anche quando hanno visitato determinati fiori per cibarsi del loro nettare. Sulle ricerche tuttavia, vi sono pareri contrastanti.
Un forte oppositore è Thomas Suddendorf, psicologo all’Università del Queenlsand (Australia), che da tempo si occupa dell’argomento, il quale ha detto: “Al momento vi indicazioni che fanno pensare solo al fatto che la maggior parte degli animali vive unicamente nel presente”. Egli sostiene che un animale può ricordarsi semplicemente del nascondiglio, senza avere la coscienza di aver nascosto il cibo. “So che nel 1967 mia mamma mi diede alla luce, ma questo non significa che posso viaggiare con la mente fino a quel giorno per rivivere l’evento. Lo so e basta”, spiega lo psicologo.
Secondo Suddendorf la vera memoria-episodica si è evoluta nell’uomo perché dipende da molto fattori che sono stati documentati chiaramente solo nella mente umana. Il vantaggio di tale memoria non sta semplicemente nel ricordare il passato, ma soprattutto nel fornire “un vantaggio per la predizione del futuro e ciò si è sviluppato circa un milione e 600.000 anni fa”, ha detto.
William Roberts, psicologo all’Università dell’Ontario sostiene invece che l’ipotesi della Clayton trova supporto in un esperimento fatto con le scimmie-scoiattolo. Se si offrono loro due porzioni di cibo, la seconda molto più abbondante della prima, ma con una quantità d’acqua molto inferiore, le scimmie scelgono la porzione più piccola, perché offre loro anche più acqua.
Spiega Roberts: “Le scimmie sanno “prevedere” che nel prossimo futuro avranno sete e ciò significa che sanno proiettare nel tempo un bisogno importante”. Esperimenti che se non hanno una spiegazione in ciò che sostiene la Clayton, rende ancor più misteriosa la mente degli animali.

fonte http://www.scienze.tv/node/520
inserito da scienze e tv

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