martedì 11 marzo 2008

L’infinita e inguaribile stupidità


E’ un atteggiamento irrazionale che consente all”uomo di accettare nuove sfide
Infinita, contagiosa, spesso inguaribile. È la stupidità che ognuno di noi si porta dentro, ma che, secondo molti studiosi, ha in sè anche una funzione evolutiva: può farci compiere atti avventati, errori che, se riconosciuti, possono portarci ad un nuovo progresso, ad una nuova conoscenza.

«In quanto atteggiamento irrazionale, consente all’uomo di accettare sfide che normalmente non accetterebbe. E la deviazione dalla stupidità porta alla genialità e all’invenzione di soluzioni innovative» spiega Francesco Betti, autore de “Le strategie della stupidita” che, insieme ad un prestigioso team di esperti, affrontano nell’ultimo numero di “Focus” tutti i risvolti di questa forza irrazionale e imprevedibile.

«Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo all’universo ho ancora dei dubbi». Così Albert Einstein definiva un problema tanto antico quanto irrisolto. Secondo molti esperti, l’uomo porta in sè la stupidità da sempre, il primo fu proprio Adamo, che per un frutto perse il paradiso. Ma cosa si intende per stupidità?

Di certo non l’opposto di intelligenza, poichè anche gli intelligenti possono compiere azioni da stupidi senza accorgersene o ammetterlo a se stessi. Una definizione della stupidità arriva dallo storico ed economista Carlo Cipolla: una persona stupida è quella che causa un danno a un’altra persona o a un gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sè, o addirittura subendo una perdita. «La nostra vita è punteggiata da perdite economiche, di tempo o di energie -dice lo studioso- e la causa sono le improbabili azioni di qualche assurda creatura, che nei momenti più impensabili ci provoca danni, per di più non guadagnandoci nulla in cambio». Ma, solo alcuni sono stupidi?

In realtà no, dicono gli esperti. Forse lo siamo proprio tutti. Secondo Gianfranco Livraghi, ricercatore e autore de “Il potere della stupidità”, «si tende ad etichettare come stupidi tutti i comportamenti che non rientrano nei nostri schemi mentali ordinari. Ma pensare che solo gli altri siano stupidi è un circolo vizioso. In ognuno di noi c’è un fattore di stupidità che è sempre maggiore di quello che pensiamo». Dunque la stupidità non è una prerogativa solo di alcune persone. Il problema è che difficilmente ci si rende conto di esserlo.

Questa “nemica invincibile” è stata a lungo studiata per capire davvero da cosa provenga. «In ambito clinico la stupidità è la malattia peggiore, perchè è inguaribile» spiega Luigi Agnolli, docente di psicologia della comunicazione all’università di Milano-Bicocca. Che aggiunge: «Lo stupido è portato a ripetere sempre gli stessi comportamenti perchè non è in grado di capire il danno che fa e quindi non può autocorreggersi».

Uno studio dell’università inglese di Exeter ha identificato un’area nel cervello, nella regione temporale della corteccia, che si attiva per non ripetere un errore già commesso. Se alla base della stupidità ci fosse un’anomalia di questa regione forse un domani sarà possibile correggerla con un intervento.

Tuttavia la stupidità ha una funzione evolutiva: serve a farci compiere atti avventati, che in molti casi possono essere più utili del non far nulla. «In quanto atteggiamento irrazionale, consente all’uomo di accettare sfide che normalmente non accetterebbe. E la deviazione dalla stupidità porta alla genialità e all’invenzione di soluzioni innovative» osserva, dunque, l’autore de “Le strategie della stupidità”, Francesco Betti. Nell’esperienza dell’errore c’è sempre un progresso della conoscenza. Quindi bisogna riconoscere e annullare gli errori. Non a caso lo scrittore Paul Valèry diceva: «C’è uno stupido dentro di me. Devo approfittare dei suoi errori».

Storicamente la stupidità è una piaga che affligge l’umanità. «Non potremo mai sconfiggerla del tutto -afferma ancora Carlo Cipolla- ma i suoi effetti possono essere meno gravi se capiamo come funziona». Cipolla ha individuato tre caratteristiche per prevenire e curare. Eccole. La prima: La stupidità è inconsapevole e recidiva. Dunque, chi è stupido non lo sa ed è quindi più pericoloso. La seconda caratteristica: La stupidità è contagiosa. Le folle sono più stupide delle singole persone che la compongono. Il contagio emotivo diminuisce le capacità critiche.

La terza e ultima caratteristica individuata da Cipolla tocca il potere e alcune figure storiche che lo hanno gestito. «Il potere rende stupidi» diceva Nietzsche. Basti pensare a Luigi XVI, che nel giorno della presa della Bastiglia appuntò sul suo diario «Oggi niente di nuovo». Come non ricordare anche la decisione di Napoleone di attaccare la Russia in pieno inverno, col risultato che l’armata francese venne decimata dal freddo prima che dalla battaglia, o le disfatte prevedibili di Caporetto, Vietnam e Iraq di oggi.

fonte la stampa.it
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