sabato 29 marzo 2008

Ha una parte di cervello differente ecco perché lo scimpanzè non parla


LA DIVERSITA' di un fascio nervoso del cervello spiegherebbe perché gli uomini parlano e gli scimpanzé no. Abbiamo il 99% del Dna in comune, riusciamo a comunicare attraverso i gesti, ma mentre noi umani usiamo il linguaggio parlato, gli scimpanzé emettono solo grida e grugniti. Grazie a una nuova tecnica diagnostica, i ricercatori dello Yerkes National Primate Research Center, parte dell'Università Emory di Atlanta, hanno scoperto che nel cervello umano il fascicolo arcuato è diverso da quello del cervello degli scimpanzé, una differenza in grado di spiegare perché agli scimpanzé manca la parola.

Fascio di collegamento. Il fascicolo arcuato è un fascio di fibre nervose che connette due aree del cervello fondamentali per il linguaggio, l'area di Broca e l'area di Wernicke. La prima si trova nel lobo frontale della corteccia cerebrale e ha un ruolo importante nell'articolazione motoria delle parole. L'area di Wernicke si trova nel lobo temporale della corteccia cerebrale e contiene le memorie uditive necessarie per la comprensione del linguaggio ascoltato. I ricercatori hanno ora scoperto che nell'uomo il fascicolo arcuato è più sviluppato e collega le due aree con una traiettoria più ampia, tanto che si proietta anche al di fuori dell'area di Wernicke. "Nel cervello umano non solo si sono sviluppate regioni più ampie che presiedono al linguaggio - ha spiegato James Rilling, coordinatore del progetto di ricerca - ma anche una rete di fasci nervosi adatta a collegarle meglio tra di loro". La proiezione fuori dall'area di Wernicke del fascicolo arcuato servirebbe infatti a raggiungere una zona che è coinvolta nell'analisi del significato delle parole.

Nuove tecniche. La tecnica della DTI, cioè diffusion tension imaging è un'evoluzione della risonanza magnetica, particolarmente efficace proprio nel produrre immagini dettagliate della ricostruzione dell'orientamento delle fibre nervose. La tecnica è non invasiva e questo ha consentito ai ricercatori di poter mettere a confronto numerose immagini del cervello di esseri umani e di scimpanzé e macachi (Rhesus machacus). "La DTI ha reso possibile capire in che modo l'evoluzione ha mutato la struttura del cervello umano per renderci in grado di pensare, parlare e agire in modo diverso da altri animali, che pure sono così simili a noi", ha commentato Todd Preuss, uno dei coautori dello studio, uscito su Nature Nuroscience.
Simili, ma non uguali. Lo Yerkes National Primate Research Center da oltre 70 anni si occupa di studi comparativi tra umani e primati. L'anatomia del cervello e del sistema nervoso centrale degli scimpanzé sono notevolmente simili al nostro, ma una delle differenze sostanziali tra umani e primati è che questi ultimi non hanno un linguaggio parlato. Agli scimpanzé che vivono in cattività può essere insegnato il linguaggio dei segni e alcuni individui sono riusciti a imparare oltre 300 segni. Gli scimpanzé si sono inoltre dimostrati abili nel calcolo e sono state accertate capacità di ragionamento, astrazione, generalizzazione, rappresentazione simbolica. Gli scimpanzé mostrano inoltre di provare emozioni e hanno consapevolezza di sé. Esistono forti somiglianze tra il linguaggio non verbale degli uomini e degli scimpanzé: anche loro baciano, abbracciano si toccano le mani, fanno il solletico e usano numerosi oggetti con scopi diversi. Negli uomini e negli scimpanzé questi gesti compaiono nello stesso contesto, e vogliono quindi comunicare lo stesso concetto. Ma per ora gli scimpanzé non riescono a comunicare tutte queste cose anche con le parole.

(26 marzo 2008) articolo di CRISTINA NADOTTI
fonte http://www.repubblica.it/2008/03/sezioni/scienza_e_tecnologia/scimpanze-parlano/scimpanze-parlano/scimpanze-parlano.html

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